martedì 29 dicembre 2009

Linus definisce Linux "grasso e grosso"

Tradotto da Linus calls Linux 'bloated and huge'

Linus definisce Linux "grasso e grosso"
Nessuna dieta in vista

LinuxCon 2009

Il createore di Linux Linus Torvalds afferma che il kernel open source è diventato "grasso e grosso", e nessuna "dieta bikini" è in vista.

Durante una tavola rotonda alla LinuxCon di Portland (Oregon) questo pomeriggio, il moderatore James Bottomley, insigne ingegnere presso Novell, ha chiesto a Torvalds se le funzionalità del kernel siano introdotte troppo velocemente, prima della sua stabilizzazione.

Citando uno studio interno di Intel che ha seguito le release del kernel, Bottomley ha affermato che le performance di Linux sono diminuite di circa due punti percentuali ad ogni release, accumulando così circa il 12% nelle ultime dieci release. "Ritieni questo un problema ?" ha chiesto.

"Stiamo diventando grassi e grossi. Sì, è un problema" ha detto Torvalds.

Alla domanda su cosa stia facendo la comunità per risolvere la questione, Torvalds ha replicato scoraggiato "Mi piacerebbe poter dire che abbiamo un piano", tra le risatine e gli applausi del pubblico. "Voglio dire che a volte è un po' triste constatare che non siamo per nulla il kernel piccolo, efficiente e razionale che ho immaginato 15 anni fa... Il kernel è grasso e grosso e e la nostra impronta icache è terrificante. Su questo non c'è dubbio. E può solo peggiorare man mano che aggiungiamo nuove funzionalità."

Torvalds sostiene, tuttavia, che la stabilità non è un problema. "Penso che siamo stati abbastanza stabili. Troviamo i bug alla stessa velocità con cui li introduciamo, nonostante aggiungiamo nuovo codice."

L'interpretazione di Bottomley è stata che a queste condizioni Trovalds ritiene accettabile l'attuale livello di integrazione. Ma Mr. Linux lo ha corretto. "No, non sto dicendo questo. Accettabile ed inevitabile sono due cose differenti. E' inaccettabile, ma è anche probabilmente inevitabile."

Tra i tecnofili, di solito è Windows ad essere tacciato di "obesità", ma Linux, nell'espandere la sua portata, inglobando un numero così grande di funzionalità e dispositivi, non può che essere vittima dello stessso destino.

"Okay, quindi in sintesi ritieni che quel 12 percento potrà rientrare il prossimo anno, e ti aspetti che salterà fuori qualcun altro con un piano per realizzare questa previsione", ha scherzato Bottomley. "Questo è l'open source."